sabato 15 novembre 2008

Quanto accaduto a Genova durante il G8 resta in gran parte sconosciuto o soltanto conosciuto attraverso notizie giornalistiche e servizi televisivi.-
Ma purtroppo in tanti - più o meno onestamente - hanno imbastito ipotesi , teoremi e soluzioni basate su notizie certamente non sempre obiettive.- Non sempre -come sempre accade- si è data la obiettiva notizia dei fatti e poi si è interpretata la notizia stessa.-
L'interpretazione strumentale , di parte, di ogni parte, ha spesso nelle fonti di informazione il sopravvento sulla notizia .-
Per i fatti di Genova -e non solo - si è andati oltre , si è arrivati a conclusioni che presuppongono una conoscenza certa di quanto accaduto.-
Si sentono esprimere spiegazioni e pareri sulla verità processuale come se si fosse letto ogni fascicolo e sentite tutte le testimonianze e le deposizioni.-
Si è dimenticato che il giudice ricerca la verità processuale -diversa dalla verità dei fatti -basandosi e sugli atti processuali e sul proprio libero convincimento.-
Si dimentica che il diritto è la scienza che deve calare la norma astratta nei fatti della quotidianità e cercare l'adesione della norma al fatto-reato.-
Si arriva a sentenziare , a condannare e ad assolvere convinti che quanto ci è offerto dai giornali e televisioni è esattamente quanto è accaduto e quanto è da giudicare.-
Si dimentica che altra cosa è il compito -ritengo non facile- del giudice penale chiamato a decidere della libertà altrui .-
Sarebbe bene usare più prudenza e più rispetto per la funzione giudiziaria e non continuare a fare processi sui giornali e nelle televisioni .-